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Il 17 aprile 2023 improvvisamente il Prof. Vincenzo Toscano ci ha lasciati.

Nulla lasciava presagire la sua scomparsa. Ci eravamo lasciati telefonicamente augurandoci buona Pasqua con la promessa di risentirci a breve per continuare a raccontarci la nostra vita professionale, le nostre esperienze umane in un tempo difficile. Quella mattina una telefonata interruppe per sempre questo filo comunicativo tra noi. Lo sconcerto, l’ansia di cercare una smentita a una notizia così forte fu definitivamente sostituita dalla verità: quella mattina avevo perduto un maestro, un padre, una figura a cui mi ero riferito nel mio percorso di vita e di studio. Tante le emozioni che tumultuosamente si sono avvicendate nella mia memoria in quel giorno e nelle giornate che sono seguite alla sua scomparsa. Queste le premesse, per il ricordo mio personale della figura del Prof. Toscano.

Giovane studioso, aveva intrapreso la carriera di endocrinologo prima e di pediatra successivamente. Aveva iniziato la sua attività accademica presso l’Università di Roma “La Sapienza” da ricercatore nella Clinica Medica V, dove sviluppò i filoni di ricerca iniziati durante gli studi all’estero. Aveva infatti trascorso periodi di studio all’INSERM di Le Kremlin-Bicêtre (Parigi) sotto la guida del Prof. E.E. Baulieu e, successivamente, presso la Endocrine Unit diretta dal Prof. R. Horton dell’Università del Sud California, Los Angeles (USA), dove aveva coltivato i suoi interessi scientifici nell’ambito dei disturbi del metabolismo degli androgeni, sia negli iperandrogenismi femminili che nelle alterazioni della differenziazione sessuale e negli ipogonadismi, argomenti che saranno al centro della sua attività scientifica e professionale. Si dedicò successivamente allo studio del metabolismo degli androgeni nella patologia prostatica benigna e maligna e agli effetti degli androgeni sull’espressione dei fattori di crescita. Sulla spinta dell’interesse crescente nato nella metà degli anni ’90 intorno alle lesioni incidentali surrenaliche, insieme, ci eravamo appassionati allo studio delle neoplasie surrenaliche e, in particolare, del carcinoma del surrene.

Negli anni ’80, aveva ricoperto l’incarico di segretario e tesoriere dell’International Study Group for Steroid Hormones. Dal 1996 al 1998 fu membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Andrologia Medica e dalla fine degli anni ’90 fino al 2003 segretario del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Endocrinologia. Infine, nel 2016 presidente dell’Associazione Medici Endocrinologi.

Nel 2001 da Professore Ordinario si trasferiva al neonato Ospedale Sant’Andrea di Roma dove inaugurava l’Unità di Endocrinologia presso la II Facoltà di Medicina e Chirurgia di Sapienza (l’odierna Facoltà di Medicina e Psicologia) che in breve tempo diventò con lui un punto di riferimento per il territorio e la città di Roma. Dapprima Direttore della Scuola di Specializzazione in Endocrinologia dell’Università Sapienza di Roma, ha rivestito il ruolo di Direttore del Dipartimento di Medicina partecipando alla crescita culturale dell’Ospedale Sant’Andrea e della Facoltà fino alla data del suo pensionamento.

La sua straordinaria disponibilità umana e la sua preparazione professionale lo hanno reso da subito un punto di riferimento per il mondo accademico, per i colleghi dei Policlinici Universitari Umberto I, Sant’Andrea e per quelli degli altri ospedali romani e italiani. Queste inusuali qualità lo hanno fatto apprezzare a generazioni di studenti di Medicina e di colleghi endocrinologi che si sono formati presso la sua Scuola e che oggi ne serbano un ricordo affettuoso.

La sua figura e la sua capacità comunicativa lo facevano apparire ai nostri occhi di studenti come un maestro unico con il quale parlare di scienza, di endocrinologia e anche di vita vissuta. Molti di noi, me compreso, si sono avvicinati all’Endocrinologia attraverso le sue lezioni e hanno continuato il proprio lavoro attraverso i suoi insegnamenti. La figura di Vincenzo Toscano coniugava la autorità del saggio alla bonomia di un padre, capace di accogliere, di consigliare, di mediare mantenendo il tono dell’opportunità e del buon senso. Personaggio schivo, di una timidezza composta, elegante, era capace di affascinare con l’esempio e con il silenzio attraverso il suo lavoro incessante.

La sua apertura intellettuale nei confronti delle novità lo rendevano straordinariamente moderno e aperto alle tematiche complesse che i cambiamenti scientifici e le sfide culturali del nostro tempo proponevano.

L’attenzione e l’intramontabile apertura al mondo dei giovani, considerati la più grande scommessa per il futuro, era oggetto costante del suo impegno anche al termine della sua attività accademica. La visione di una Endocrinologia rinnovata, attenta alla globalità del sapere medico e strettamente connessa alle scienze omiche della medicina moderna, è stata protagonista in molti dei suoi scritti e in lunghe battaglie personali condotte nel mondo accademico e sociale. L’onestà intellettuale e l’impegno del Prof. Toscano meritano il tributo corale della Scuola romana di Endocrinologia e della Comunità scientifica italiana intera.

La conquista dei traguardi secondo la via della giustizia, secondo quelle regole che devono essere “scritte sulla pietra”, come soleva dire nei nostri discorsi, erano i suoi riferimenti etici e morali capaci di identificare un bene assoluto. La considerazione dei pazienti, della gente comune, della vita degli altri secondo un forte rispetto della libertà individuale costituiva il suo modo di lavorare e di agire. La grande passione per le cose semplici, l’aspirazione alla normalità, espressione di uno spessore culturale e di una riflessione intellettuale profondi rappresentano l’eredità morale che Vincenzo Toscano lascia alla sua Scuola. I suoi insegnamenti ci consegnano la bellezza delle virtù secondo i principi di etica morale e dianoetica che solo gli uomini sapienti riescono a raggiungere. E noi, a quegli insegnamenti ricevuti dal nostro Maestro, faremo riferimento nel nostro percorso.