본 연구는 통사론적 연구를 바탕으로 하여 분류사에 관한 연구를 하였다. 분류사란 가리키는 명사의 단위를 나타내는 역할을 하며 예를 들어 학생 한 명이라는 문장에서 명을 수 분류사로 정의내릴 수 있다. 기존의 언어학적 관점에서는 분류사 존재의 유무에 따라 언어를 분류사 언어와 비분류사 언어 두 가지로 구분해왔다. 특히 한국어는 수 분류사가 많은 언어로 연구되어 왔다. 반면에 이탈리아어는 비분류사에 속하는 언어로 분류사가 존재하지 않는 다고 보는 것이 일반적인 견해였다. 하지만 기존의 관점과는 다르게 최근 연구에서 Kayne(2005, 2014)과 Cinque(2006)는 비분류사 언어로 구분됐던 영어나 이탈리아어의 경우에도 수 분류사가 존재하고 있다고 주장하고 있다. 본 연구에서는 분류사의 개념과 통사적 위치에 관해 살펴보고 수 분류사 외에도 장소 분류사의 존재 가능성에 관해 검토했다. 또한 비분류사언어로 여겨지는 이탈리아어에서의 수 분류사 조재 가능성과 더불어 장소 분류사의 존재 가능성에 관해 연구했다. 한국어와 이탈리아어 분류사에 대한 연구는 전혀 다른 두 언어권에서 공통점을 발견하고 분류사의 통사구조를 더 잘 이해할 수 있게 하여 언어구조의 유사성을 밝히고자 하는데 있다.
Lo scopo del presente lavoro è di comparare le proprietà sia dei classificatori numerali sia dei classificatori PLACE tra l'italiano e il coreano dal punto di vista delle funzioni, delle forme e della struttura nelle frasi. Diversamente dal coreano, l’italiano e l’inglese sono generalmente considerate lingue prive di classificatori. Pur in assenza di classificatori pronunciati in tali lingue, è possibile postulare l’esistenza di una proiezione funzionale dedicata ai classificatori anche in esse, in base all’ipotesi dell’uniformità interlinguistica universale delle strutture sintattiche. In base a tale ipotesi, ho proposto che l’italiano e l’inglese possiedano dei classificatori silenti. Sulla scia dell’osservazione di Greenberg (1972, 1975), che nota come anche le lingue prive di classificatori pronunciati possiedano in realtà degli elementi mensurali espliciti in espressioni come due anni, un miglio, dieci metri, quattro volte, ho dimostrato che gli elementi come anno, miglio, metro, volta, ecc., possono essere maggiormente assimilabili ai classificatori che ai sostantivi. Basandomi sulle analisi di Cinque(2006, 2007) e Kayne(2005, 2014), ho proposto che anche l’italiano possieda in realtà un sistema di classificatori. Inoltre ho proposto che esista nei PP una proiezione funzionale ospitante un classificatore PLACE(appunto, il -ccok in coreano, il -side in inglese ed il -canto in italiano). Dal momento che, a livello interlinguistico, le lingue con classificatori non separano i numerali dai classificatori che li restringono, ho proposto che il ClPLACE si configura in tal modo come una controparte di Cl numerali. È mia speranza che il presente lavoro possa rappresentare un contriuto ad una migliore comprensione della sintattica nel dominio delle espressioni dei classificatori.
Lo scopo del presente lavoro è di comparare le proprietà sia dei classificatori numerali sia dei classificatori PLACE tra l'italiano e il coreano dal punto di vista delle funzioni, delle forme e della struttura nelle frasi. Diversamente dal coreano, l’italiano e l’inglese sono generalmente considerate lingue prive di classificatori. Pur in assenza di classificatori pronunciati in tali lingue, è possibile postulare l’esistenza di una proiezione funzionale dedicata ai classificatori anche in esse, in base all’ipotesi dell’uniformità interlinguistica universale delle strutture sintattiche. In base a tale ipotesi, ho proposto che l’italiano e l’inglese possiedano dei classificatori silenti. Sulla scia dell’osservazione di Greenberg (1972, 1975), che nota come anche le lingue prive di classificatori pronunciati possiedano in realtà degli elementi mensurali espliciti in espressioni come due anni, un miglio, dieci metri, quattro volte, ho dimostrato che gli elementi come anno, miglio, metro, volta, ecc., possono essere maggiormente assimilabili ai classificatori che ai sostantivi. Basandomi sulle analisi di Cinque(2006, 2007) e Kayne(2005, 2014), ho proposto che anche l’italiano possieda in realtà un sistema di classificatori. Inoltre ho proposto che esista nei PP una proiezione funzionale ospitante un classificatore PLACE(appunto, il -ccok in coreano, il -side in inglese ed il -canto in italiano). Dal momento che, a livello interlinguistico, le lingue con classificatori non separano i numerali dai classificatori che li restringono, ho proposto che il ClPLACE si configura in tal modo come una controparte di Cl numerali. È mia speranza che il presente lavoro possa rappresentare un contriuto ad una migliore comprensione della sintattica nel dominio delle espressioni dei classificatori.