Premessa
1 Il presente contributo trae spunto da un seminario di studi su «Élites lucane ed immagini » organizzato all’École française de Rome nell’aprile 2000 e coordinato da Françoise-Hélène Massa Pairault. Al seminario stesso hanno relazionato, oltre agli scriventi, Paolo Poccetti e Giuliana Tocco che qui ringraziamo per i suggerimenti forniti all’argomento specifico di questo contributo. Siamo grati a Juliette de La Genière, per il suo intervento e le stimolanti osservazioni sull’interpretazione delle ceramiche rinvenute nella T. 24.
2 Clemente 1987, 143.
3 La bibliografia al riguardo e’ molto varia ed articolata : sono da citare, per il loro valore emblematico, le opere di M. Detienne, L’invention de la mythologie, Parigi, 1981, di J.-P. Vernant, Naissance d’images in Religion, histoire, raisons, Parigi, 1977 e di P. Vidal-Naquet, Le chasseur noir, Parigi, 1981. L’impostazione concettuale di tale problematica si collega per vari aspetti alla fondamentale opera di L. Gernet,
Anthropologie de la Grèce antique, Parigi, 1982.
Helena Fracchia, Department of history and classics, University of Alberta, Edmonton, Alberta, Canada T6G 2E2. – Maurizio Gualtieri, Dipartimento di studi storico-artistici, Università degli studi di Perugia, Via Armonica 3, I – 06123 Perugia.
MEFRA, t. 116 – 2004 – 1, p. 301-326. HELENA FRACCHIA ET MAURIZIO GUALTIERI
COMMITTENZA E MITO : UN CASO DI STUDIO DALLA LUCANIA OCCIDENTALE1
Al ricordo di Margot Schmidt
I fondamentali contributi teorici degli anni ’ 60 sul significato e il valore delle immagini nelle arti figurative (fra cui sono da ricordare soprattutto Panofsky 1962 e Barthes 1966) hanno indubbiamente aperto nuove prospettive ermeneutiche per lo studio delle rappresentazioni figurate sui vasi greci ed italioti. In maniera più specifica per quanto riguarda il mondo antico, un modello culturale che si è venuto affermando con crescente vigore negli ultimi tre decenni, e giustamente qualificato quale «egemone » 2 per l’importanza da esso assunto nella rilettura di molti aspetti del mondo classico, ha fornito lo spunto per approfondite analisi dell’imagerie attica da parte di vari studiosi associati, in maniera diretta o indiretta, con la scuola francese, e in particolare il ‘ gruppo di Parigi’ 3. In Francia, l’analisi interdisciplinare del mondo antico si è arricchita di fruttuosi scambi con l’antropologia, la sociologia e la psicologia storica che, in quell’ambiente, affondano le loro radici in una tradizione di ricerca affermatasi da oltre un secolo.
